L’idea che esistano “razze canine pericolose” è stata a lungo oggetto di dibattito in Italia e nel mondo. Nel 2006, il Ministero della Salute italiano ha introdotto una lista di razze considerate potenzialmente pericolose, soggette a restrizioni specifiche. Tuttavia, questa approccio è stato rapidamente riconsiderato alla luce delle evidenze scientifiche.
Nel 2009, un’ordinanza firmata dal Sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha segnato un importante cambiamento di prospettiva. L’ordinanza ha abbandonato il concetto di “razze pericolose”, riconoscendo che “non è possibile stabilire il rischio di una maggiore aggressività di un cane sulla base dell’appartenenza a una razza o ai suoi incroci”.
Questo allineamento con la letteratura scientifica veterinaria ha spostato l’attenzione dalla razza al comportamento individuale e alla responsabilità del proprietario.
L’attuale normativa, confermata dall’ordinanza del 6 agosto 2013, si applica a tutti i cani, indipendentemente dalla razza.
Ecco le principali misure previste:
- Uso del guinzaglio (max 1,50 m) nelle aree urbane e luoghi pubblici.
- Obbligo di portare con sé una museruola, da applicare in caso di necessità.
- Affidamento del cane solo a persone in grado di gestirlo correttamente.
Queste disposizioni riflettono un approccio più equilibrato e scientificamente fondato alla gestione dei cani in ambito pubblico. Anziché stigmatizzare determinate razze, si sottolinea l’importanza di un’educazione adeguata e di una gestione responsabile per tutti i cani.
È fondamentale ricordare che ogni cane è un individuo unico. Il comportamento aggressivo non è determinato dalla razza, ma da una combinazione di più fattori (educazione, socializzazione e ambiente).
La chiave per prevenire incidenti e promuovere una convivenza armoniosa tra cani e esseri umani sta nella responsabilità dei proprietari e nell’educazione continua sia dei cani che dei loro padroni.
La precedente lista delle razze canine più pericolose, citava le seguenti razze (comprendendo anche i relativi incroci), per le quali si prevedeva l’obbligo di guinzaglio e museruola se condotte in luoghi pubblici e/o su mezzi di trasporto pubblico
- Rottweiler
- Cane da pastore di Charplanina
- Cane da pastore dell’Anatolia
- Cane da pastore dell’Asia centrale
- Cane da pastore del Caucaso
- Cane da Serra di Estrela
- Mastino napoletano
- Perro da canapo majoero
- Dogo canario
- Pit bull mastiff
- Pit bull terrier
- Rafeiro do Alentejo
- Bulldog americano
- Tosa inu
- Bull Terrier
L’approccio italiano alla “pericolosità” dei cani si è evoluto verso una visione più olistica e scientificamente fondata. Anziché concentrarsi su liste di razze, l’enfasi è ora posta sulla promozione di pratiche di gestione responsabile per tutti i cani, indipendentemente dalla loro razza o dimensione.