Quando parliamo di un “cane che distrugge casa” ci riferiamo a un insieme di comportamenti che includono la masticazione di mobili, oggetti personali, muri o porte, lo scavare su divani e tappeti, il grattare superfici e la distruzione generale di oggetti domestici.
I comportamenti distruttivi nel cane rappresentano una delle problematiche comportamentali più frequentemente riferite dai proprietari. Secondo le statistiche, circa il 30-40% dei cani manifesta comportamenti distruttivi durante la propria vita, con particolare incidenza nei primi 3 anni di età.
Questi comportamenti, che spesso vengono definiti come atti di “vendetta” o “dispetti”, rappresentano in realtà importanti segnali di disagio psicologico del cane.
Questi comportamenti sono manifestazioni di stati ansiosi, stress o frustrazione. In particolare, l’ansia da separazione gioca un ruolo predominante, con oltre il 65% dei cani che manifestano comportamenti distruttivi quando lasciati soli.
La comprensione delle cause sottostanti è fondamentale per sviluppare strategie di intervento efficaci, che devono necessariamente andare oltre il semplice contenimento del danno materiale per affrontare il reale disagio dell’animale.
Le cause per cui il cane distrugge casa
I più comuni motivi per cui un cane distrugge oggetti in casa sono:
Noia e mancanza di stimoli
- Il cane ha bisogno di attività fisica e mentale
- Se lasciato solo troppo a lungo cerca di “intrattenersi” distruggendo
Ansia da separazione
- Stress quando viene lasciato solo
- La distruzione è un comportamento compulsivo per gestire l’ansia
Eccesso di energia
- Non fa abbastanza esercizio fisico
- Ha bisogno di sfogare l’energia in eccesso
Comportamento esplorativo dei cuccioli
- È normale che i cuccioli esplorino con la bocca
- Fase di sviluppo che passa con l’età e l’educazione
Per risolvere il problema si può
- Aumentare l’attività fisica quotidiana
- Fornire giochi e stimoli mentali appropriati
- Abituarlo gradualmente a restare solo
- Consultare un educatore cinofilo se il problema persiste
Comportamenti distruttivi, ansia e frustrazione
La ricerca scientifica ha dimostrato chiaramente come i comportamenti distruttivi nel cane siano strettamente collegati a stati di ansia e frustrazione.
Questo legame è stato ampiamente documentato con numerosi studi che hanno esaminato sia gli aspetti comportamentali che quelli fisiologici.
Oltre l’80% dei cani che manifestano comportamenti distruttivi presentano elevati livelli di cortisolo, il principale ormone dello stress. Questa correlazione biologica conferma quanto osservato clinicamente: la distruzione rappresenta spesso una valvola di sfogo per lo stress accumulato. [Approfondisci]
Quasi due terzi dei cani che soffrono di ansia da separazione, manifestano comportamenti distruttivi. Questi non sono casuali, ma spesso diretti verso oggetti o luoghi significativi: porte, finestre, oggetti con l’odore del proprietario. È come se il cane cercasse disperatamente un modo per gestire l’angoscia della separazione. [Approfondisci]
L’ansia attiva il sistema nervoso simpatico, portando al rilascio di neurotrasmettitori come noradrenalina, cortisolo e adrenalina. Questo cocktail biochimico altera lo stato di vigilanza del cane e la sua capacità di autocontrollo, creando un terreno fertile per i comportamenti distruttivi. [Approfondisci]
La frustrazione gioca un ruolo altrettanto importante, può infatti innescare comportamenti ripetitivi simili ai disturbi ossessivo-compulsivi umani. È interessante notare come questi pattern comportamentali seguano schemi prevedibili e siano spesso legati ad alterazioni nei circuiti della gratificazione. [Approfondisci]
L’isolamento sociale, la mancanza di esercizio fisico e i cambiamenti improvvisi nella routine quotidiana aumentano significativamente la probabilità di sviluppare comportamenti distruttivi.
Questi comportamenti non si presentino quasi mai isolati. Nel 78% dei casi, sono accompagnati da altri segni di disagio come irrequietezza, vocalizzazioni eccessive e comportamenti stereotipati. Quasi la metà dei cani manifesta anche problemi di eliminazione o aggressività da frustrazione.
Attenzione: tutte le informazioni contenute in questo articolo sono indicative e non sostituiscono in nessun modo una visita veterinaria. Per qualsiasi sintomo o condizione particolare, è importante parlarne con il proprio veterinario di fiducia.